CHIRURGIA TESTA-COLLO

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FOTO-GALLERY RICOSTRUZIONE TESTA-COLLO

IN ALLESTIMENTO
IN FASE DI ALLESTIMENTO.






CHIRURGIA MAMMARIA

ASIMMETRIA MAMMARIA

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FOTO-GALLERY ASIMMETRIA MAMMELLA

DEFINIZIONE
L'asimmetria mammaria e' una condizione per la quale un seno e' di forma o volume o entrambi, diverso dall'altro. Una lieve asimmetria e' un fenomeno molto comune tra le donne; meno comune e quindi suscettibile di correzione chirurgica e' avere un seno decisamente diverso dall'altro, quindi un'asimmetria marcata; puo' coesistere anche un'anomala disposizione o numero del complesso areola capezzolo (ectopia e politelia).
A seconda dell'eziologia, si possono dividere in congenite ed acquisite.

Congenite Generalmente tale difetto si rende evidente nell'adolescenza e puo' manifestarsi come: amastia (assenza della ghiandola mammaria) od ipomastia (deficit di sviluppo). Esistono anche delle sindromi nel cui corteo di sintomi la mammella si presenta ipotrofica (Sindrome di Poland). Il mancato o ridotto sviluppo di una delle mammelle durante il periodo adolescenziale e' percepita dalla paziente non solo come un problema corporeo, ma coinvolge spesso la sfera della sessualita' e socialita'.
Acquisite Derivano principalmente da cause traumatiche, infettive e iatrogene (esiti interventi chirurgici o radioterapia).

LA TECNICA OPERATORIA
La simmetrizzazione (correzione) avviene utilizzando tecniche diverse a seconda dell'entita' del problema, quindi aumentando il seno piu' piccolo, oppure riducendo e sollevando quello piu' grande od anche utilizzando entrambe le tecniche. Sicuramente l'inserimento di protesi e' la tecnica di correzione piu' frequente, soprattutto quando l'asimmetria e' lieve. C'e' anche la possibilita', in casi di mammelle piccole di utilizzare due protesi di volume diverso, in maniera tale da aumentare il volume dei seni ma contemporaneamente compensare, con la protesi di grandezza maggiore, il seno di volume minore.
Un particolare tipo di asimmetria mammaria e' la cosiddetta "mammella tuberosa" caratterizzata da mammelle la cui forma ricorda quella di un tubero cioe' allungata in avanti con una base di impianto molto piccola. In questi casi la correzione e' particolarmnente complicata e richiede sicuramente una buona esperienza in merito da parte dell'operatore.
In questi anni si e' sempre piu' affermato un ulteriore tipo di intervento: e' possibile infatti, in alternativa alle protesi, aumentare il seno piu' piccolo con innesti del proprio grasso (o lipofilling); in tal modo e' possibile prelevare il grasso dalle aree di accumulo del proprio corpo (superficie esterna delle cosce, addome e fianchi, ginocchia, etc.) come fosse una piccola lipoaspirazione, e reinserirlo nella mammella piu' piccola dopo opportuno trattamento. La paziente avra' dunque un beneficio nella zona di inserzione (la mammella piu' piccola), ed altrettanto avverra' nella sede di prelievo, con la riduzione del cuscinetto adiposo al pari di una piccola liposuzione. L'attecchimento del grasso nella mammella e' soprattutto funzione della qualita' del grasso prelevato e della modalita' di reinserzione. Poiche' l'attecchimento e' variabile, mediamente circa il 60% del grasso impiantato attecchisce, occorre programmare diversi interventi (da effettuarsi a distanza di circa 3 mesi) per raggiungere il volume finale desiderato della mammella. Il risultato e' considerato definitivo dopo circa 2 mesi. Tale tecnica sembra essere sicuramente, nei casi meno gravi, la soluzione vincente. Purtroppo pero' rimane il dubbio da parte di una buona schiera di senologi e radiologi circa il fatto che possano verificarsi in seguito difficolta' diagnostiche nell'indagare la mammella con l'ecografia e la mammografia per lo screening del tumore mammario.
Esiste infine una condizione chiamata Sindrome di Poland in cui oltre alla mancanza completa della mammella spesso concomita anche l'assenza del muscolo grande pettorale. Tale condizione richiede l'uso di un intervento piu' complesso in grado di ricostruire anche il muscolo grande pettorale (ricostruzione con muscolo grande dorsale+protesi mammaria).
Non esiste quindi un intervento chirurgico standard che sia applicabile alle diverse forme di asimmetria, ma il chirurgo e' chiamato di volta in volta a cambiare strategia chirurgica per riportare ad una condizione di "normalita'" le mammelle.

RISULTATI La correzione chirurgica di queste asimmetrie e' di solito richiesta dalla giovane paziente che vive con grave disagio psicologico il verificarsi di questa trasformazione del suo corpo. Dopo l'intervento il recupero della simmetrizzazione delle mammelle determina un notevole aumento dell'autostima che si ripercute sulla sfera sessuale e sociale.



GIGANTOMASTIA

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FOTO-GALLERY GIGANTOMASTIA

DEFINIZIONE
La gigantomastia e' la condizione in cui il seno risulta molto grande a causa di un eccessivo sviluppo durante la puberta' o per un importante aumento di peso; la condizione di gigantomastia comporta nella quasi totalita' dei casi importanti conseguenze sul piano psicologico, affettivo, sessuale e sociale nonche' fastidiosi disturbi fisici (dolore alla schiena soprattutto nella regione cervicale e lombare, dolore mammario, problemi di respirazione, ulcerazione della pelle nella piega sottomammaria e in corrispondenza delle spalline del reggiseno); le dimensioni ed il peso delle mammelle pertanto limitano fortemente una normale vita quotidiana; per questi motivi le gigantomastie, in particolare, dovrebbero essere operate senza esitazioni; in questi casi, infatti, l'intervento riduttivo del seno consente un grandissimo miglioramento estetico, funzionale e psicologico della donna. Non esistono limiti di eta' per sottoporsi a questo tipo di intervento, ma e' preferibile attendere il completo sviluppo del seno che avviene generalmente intorno alla maggiore eta'.

La TECNICA OPERATORIA
La riduzione di un seno molto voluminoso e' una procedura chirurgica relativamente complessa che da' in genere ottimi risultati; e' un intervento molto personalizzato nel senso che puo' essere eseguito con molti tipi di tecniche differenti (a peduncolo superiore, centrale, inferiore, a doppio peduncolo, con amputazione ed innesto del complesso areola-capezzolo, ...); la scelta dell'una o dell'altra tecnica dipende dalle dimensioni e forma del seno.
L'intervento in tutti i casi si esegue in anestesia generale e dura circa 3 ore ed e' necessario un ricovero di 1-2 giorni.
Consiste nel riposizionare il complesso areola-capezzolo nella sua sede originale, asportando l'eccesso di ghiandola mammaria. Valutata l'entita' della gigantomastia, si disegna sulla cute della paziente la quantita' di pelle e di ghiandola mammaria da eliminare e la nuova collocazione del complesso areola-capezzolo; si procede quindi all'asportazione della ghiandola e della cute in eccesso, al sollevamento della ghiandola residua ed alla risalita del complesso areola-capezzolo nella giusta posizione finale. Al termine dell'intervento vengono posizionati dei drenaggi. Sul seno infine vengono applicati cerotti e bendaggi compressivi
Le cicatrici finali risulteranno attorno all'areola, lungo il solco sottomammario ed una verticale che dall'areola va al solco sottomammario (l'aspetto sara' quello di una T rovesciata o di un'ancora).

RISULTATI
Il dolore postoperatorio e' scarso non essendo intervenuti sulla muscolatura del torace. I drenaggi vengono rimossi dopo 2 giorni circa, mentre i cerotti ed i bendaggi compressivi dopo 4-7 giorni; quindi si utilizza un reggiseno compressivo per altre 2 settimane. Il quattordicesimo giorno vengono rimossi i punti. Le attivita' quotidiane possono comunque essere intraprese 7-10 giorni dopo l'intervento, mentre quelle sportive circa 1 mese dopo.
I risultati sono immediati e duraturi; la morbidezza e l'elasticita' definitiva si raggiungono 1-2 mesi dopo l'intervento, allorche' l'edema dei tessuti sara' risolto. Il seno infine acquista una nuova plasticita' ed un volume proporzionato alla costituzione della paziente.
Particolarmente positivi sono gli effetti psicologici: la valorizzazione della propria femminilita' porta la paziente a una maggiore sicurezza e fiducia in se' stessa; non da meno i risvolti funzionali con la ripresa di tutte quelle attivita' che non potevano essere intraprese prima a causa del dolore e dell'ingombro del seno.



CHIRURGIA DELL'ADDOME

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FOTO-GALLERY CHIRURGIA DELL'ADDOME

ADDOME PENDULO
IN FASE DI ALLESTIMENTO.





CHIRURGIA DEL DORSO

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CHIRURGIA DEI GENITALI ESTERNI

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CHIRURGIA DEGLI ARTI INFERIORI

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CHIRURGIA DEGLI ARTI SUPERIORI

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CHIRURGIA ULCERE DA DECUBITO

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